La figura dell’Hipster affonda le sue radici nel jazz e nella scena afro-americana, che si sviluppa ad Harlem, famoso quartiere ‘nero’ newyorkese, intorno agli anni 30’.
La parola appartenente al gergo jive-afro, è composta da ‘hip’ (uomo sofisticato con classe) e dal suffisso peggiorativo ‘ster’.
‘Hip’, che significa ‘consapevolezza e sintonia con se stessi’, è una filosofia che, attraverso il linguaggio del jazz, investe anche il mondo della Beat Generation: beat come beati, abbattuti dalle forze del materialismo e del conformismo.
Ma arriviamo al look: il taglio è semplicemente una variazione dell’Executive Contour classico. Il taglio in se prevede lunghezze medie, mentre nelle zone laterali, i capelli sono leggermente più lunghi e scalati rispetto all’Executive. La parte superiore può avere misure variabili, ma deve essere sempre visibilmente più lunga rispetto ai laterali. Inoltre, le lunghezze dei capelli sono separate da una riga non necessariamente perfetta, portate di lato in maniera morbida senza l’uso di prodotti.
L’Hipster va oltre: si sente estraneo ai modi, alla morale e ai costumi della società, e non prova nessun interesse nei confronti delle convenzioni. Insomma, risulta essere decisamente contro il consumismo, il militarismo ed il puritanesimo.
La figura dell’Hipster è quella di uomo libero, colui che è capace di girovagare mesi senza un soldo in tasca, con l’aspetto trasandato di chi ha dormito in un sacco a pelo, ma senza che il suo fascino ne risenta minimamente.
Addosso ha gli abiti usati dai manovali e agricoltori, camice a scacchi e giacche da lavoro, maglioni a collo alto, sandali e occhiali da sole anche di notte.
L’Hipster è una corrente fortissima, che oggi rivediamo più forte che mai e che non indossa più abiti usati ma abiti vintage.
L’Hipster usa la bicicletta e mangia salutare. È sportivo e ambientalista. Ama rivalutare zone della città ghettizzate, trasformandole con gusto, pochi soldi e arredamenti vintage in quartieri alternativi ma che oggi sono di tendenza.
Proprio qui nasce la riscoperta di antichi mestieri come i Barber Shop, oggi i locali più in voga nel mondo dello stile e dell’immagine, in cui ritroviamo, inoltre, Tattoo Shops, negozi di bici, negozi di abbigliamento vintage, officine meccaniche pronte a ridare vita a auto e moto storiche ormai in disuso trasformandole in oggetti da salotto.
Insomma, una cultura in cui il ‘Moderno riscopre la tradizione’.
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Al prossimo taglio!